Il visual merchandising, cioè l’esposizione dei prodotti, sugli scaffali e nelle vetrine, è qualcosa di essenziale per tutte le attività della ristorazione. Un vero e proprio biglietto da visita, in grado di catturare l’attenzione dei clienti e di offrire molteplici spunti per le transazioni commerciali.

Qualcosa che contribuisce a definire l’immagine del locale in maniera importante, che ha i suoi canoni, i suoi tempi, le sue regole. E che perciò non può essere trascurata, anzi: richiede, piuttosto, una professionalità particolare e che vede al suo interno una disciplina specifica. Di questo si occupa il visual merchandising, l’argomento su cui ci concentriamo in questo articolo.

Visual Merchandising: di cosa parliamo

Per visual merchandising si intende un ramo particolare del marketing che permette, attraverso l’opportuna esposizione dei prodotti, di ottenere miglioramenti a livello economico. Allo stesso tempo consente di ideare strategie di vendita e di curare l’immagine del punto vendita.

A realizzarlo è il visual merchandiser, ovvero l’esperto di immagine che ha come obiettivo e mansione quello di rendere ancora più impattanti i prodotti che si trovano declinati dentro un’area commerciale così come nella vetrina. Tutto questo nel pieno rispetto dell’identità del brand, valorizzandone l’estetica e strutturando strategie ad hoc per la vendita, che pianifica in base ad eventi o campagne promozionali.

Il visual merchandising si trova sempre più presente in tutte le diverse attività e aziende (negli Stati Uniti è impiegato da decenni). Un mestiere che sta conoscendo non poca fortuna anche presso le realtà della ristorazione.

Visual Merchandising e Ristorazione

Ogni locale presenta peculiarità che lo rendono unico e diverso da tutti gli altri. Ci sono, tuttavia, degli elementi comuni alla diverse attività e che per questo sono sempre curati da un visual merchandiser esperto.

L’esposizione dei prodotti

Partiamo dall’esposizione dei prodotti, che si tratti di vini e bevande, così come di alimenti o accessori tipici locali predisposti per la vendita. Secondo il visual merchandising andrebbero disposti a gruppi di tre, con l’etichetta rivolta verso il cliente e una distribuzione armonica, pulita e ordinata, anche grazie a vetrine di design, anche refrigerate, realizzate su misura. 

Si può anche scegliere di realizzare un’esposizione per colore, con al centro uno diverso in grado di catturare l’attenzione. In questo caso è importante scegliere gli accostamenti cromatici con cura, rispettando delle regole per cui, ad esempio, col giallo paglierino sta bene il blu, il viola, il marrone, ma non un colore tenue; da evitare anche il rosso tranne che quando molto acceso.

I tavoli e la cassa

Anche la scelta dei tavoli presenta delle regole ben precise. I tavoli rotondi sono più complicati e scomodi da gestire, a differenza di quelli quadrati che rappresentano soluzioni più semplici da inserire nell’ambiente, anche per il personale di servizio. Il trucco in più? Disporli non in parallelo ma a 45°, così da poter guadagnare un po’ di spazio in più.

E la cassa? È importante che sia ben visibile e chiaramente identificabile da parte dei clienti, in una posizione che consenta allo stesso tempo a chi vi lavora di avere una visione ottimale. Un discorso che vale soprattutto in quei locali dove le transazioni sono costanti come bar, pasticcerie, gelaterie, gastronomie, ecc. ecc. Se poi vi si posizionano intorno dei prodotti con la giusta logica, si può ottimizzare il fatturato. Non è forse questa la funzione stessa del visual merchandising?

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