La figura del bartender è sempre più cruciale all’interno dei locali e la sua abilità si rivela spesso un fattore determinante di successo. Lo stile Mixology è tra i più apprezzati e di tendenza, complice la particolare raffinatezza che lo contraddistingue.

Un mood un po’ gourmand e tanto ricercato, aperto alla sperimentazione e alla personalizzazione, in cui il punto di partenza sono da un lato l’ispirazione e dall’altro lo studio

Conoscere i trend più in voga si rivela essenziale per quanti stanno dietro al banco e si occupano della preparazione dei drink. Nell’articolo di oggi ci soffermiamo sulle ultime novità per quanto riguarda il mondo Mixology.

I canoni dello stile Mixology

Abbiamo avuto modo di analizzare come lo stile Mixology si differenzia da quello Flair (qui un approfondimento), anch’esso tra le opzioni più gettonate dai bartender di tutto il mondo: acrobatico, esuberante, capace di attirare subito l’attenzione in un locale.

Introdotto nel pieno della Rivoluzione Industriale, nel momento in cui è stato raggiunto un livello di distillazione degli alcolici più elevato, si caratterizza per aver ridotto i confini tra la chimica, la creatività e l’alchimia. I movimenti per la preparazione dei cocktail sono lenti, pensati nei dettagli. Richiamano un’atmosfera lontana nel tempo e persino vintage, con una sua riconoscibile raffinatezza: quella dei locali speakeasy tipici del proibizionismo

Tutti canoni che definiscono lo stile Mixology e per questo destinati a non passare mai di moda, per arricchirsi di ulteriori declinazioni.

Uno stile Mixology più sostenibile e low alcohol

I drink nel 2023 diventano più sostenibiliCosa significa, concretamente, nello stile Mixology? Non solo che la qualità delle materie prime appare sempre più ricercata e di alto livello, ma anche che si affermano ulteriormente i cocktail a basso dosaggio alcolico e persino gli analcolici.

La sfida è quella di bilanciare la singola bevanda in maniera originale e divertente, emozionando ogni volta attraverso la combinazione di tecniche vecchie e nuove. In grado di riprendere l’appeal dei distillati ma permettendo agli avventori di stare alla guida in totale lucidità.

Non mancano in tal senso gli elementi botanici, nei cocktail. Accanto alla menta e agli agrumi, per la cui produzione l’Italia è rinomata nel mondo, troviamo lavanda e rosmarino. Bevande perfette da consumare non solo a cena ma in tutti i momenti della giornata. 

stile mixology

Ritorno alle origini in mood speakeasy

Il format speakeasy è, come abbiamo accennato, uno dei canoni tipici dello stile Mixology. Un aspetto su cui in Italia c’è spesso poca conoscenza e in cui gli elementi da curare sono una particolare originalità nella drink list.

A dare voce all’arte del bartender sono pochi ingredienti curati, per una carta delle bevande con poche proposte certamente, ma speciali, raffinate. Capaci di trovare conferme nel mood anche sonoro del bar e nei gesti di chi prepara i cocktail.

Sarà perciò importante prestare attenzione agli odori, oltre che all’aspetto, con le sue decorazioni reso più accattivante che mai. Il barman lavora molto dietro le quinte: più che il solista della band ne diventa il bassista o il batterista, la sua colonna portante. 

Proprio come vuole lo stile Mixology. Più discreto e meno appariscente di altri ma non per questo meno evocativo ed entusiasmante.

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