Ci sono tante piccole accortezze che un bravo barman deve tenere presenti e mettere in pratica per fare in modo che l’esperienza di degustazione sia sempre al top. Quella di preparare cocktail è ormai divenuta una vera e propria arte: una moda che attraversa i locali di tutto il mondo, che fanno a gara per offrire il migliore servizio.

Ci sono alcuni trucchi che è bene conoscere, per esempio quelli per regolarsi con il corretto dosaggio nelle varie preparazioni. Così come sarà importante mettere a fuoco se e quando il bicchiere debba essere servito freddo (grazie ai cubetti di ghiaccio) oppure a temperatura ambiente.

In questo approfondimento vediamo insieme alcuni consigli che sono molto interessanti, partendo dal presupposto che il bancone sarà lo spazio di lavoro e che dovrà essere tenuto ordinato, in modo da avere ogni accessorio e ingrediente a portata di mano. 

Le dimensioni del ghiaccio, l’uso di shaker e tazzine, i bicchieri

E’ importante che il ghiaccio non manchi mai e che i cubetti da inserire nei cocktail siano di dimensioni importanti (il rischio è altrimenti quello di annacquare il tutto). Per quanto riguarda la temperatura del bicchiere da cocktail, la cosa migliore da fare sarà rinfrescarlo inserendo alcuni cubetti, che poi verranno tolti e sostituiti con ghiaccio nuovo al momento di realizzare il drink.

Il cocktail di livello è quello che viene preparato utilizzando uno shaker, iconico accessorio che si lega a doppio filo all’immagine stessa del barman all’opera. Si compone di tre parti e il suo compito principale, oltre a quello di mixare gli ingredienti, è fare in modo che la bevuta venga correttamente filtrata (si eviterà di sprecare o disperdere gli ingredienti). Il bicchiere perfetto per servire un cocktail classico? Sicuramente il modello ‘tumbler’. Com’è fatto? La sua forma è cilindrica, leggermente svasata. Le pareti, il cui spessore è piuttosto uniforme, diventano più doppie verso il fondo e la base. 

Dosaggio ingredienti, pestello e decorazioni: cosa deve sapere il barman

Abbiamo accennato anche all’importanza del corretto dosaggio degli ingredienti, croce e delizia di qualsiasi preparazione. In caso di bisogno, si potrà sostituire il misurino professionale alle tazzine da caffè regolandosi di conseguenza (il contenuto è di circa 30ml). Per preparare qualche cocktail complesso, come ad esempio l’intramontabile mojito, sarà necessario essere provvisti di un buon pestello (oltre alla menta vi servirà anche per schiacciare il lime e non solo).

Un ruolo cruciale spetterà anche alle decorazioni: la presentazione del cocktail deve sempre essere in grado di suscitare l’effetto wow. Oltre a un mazzetto di menta si potrà ricorrere al posizionamento dello zest (scorza di agrume grattugiata o tagliata a strisce sottilissime) di un’arancia, inoltre sarà interessante ricoprire con zucchero di canna il bordo del bicchiere (ovviamente molto dipende dal tipo di cocktail che si sta per offrire). 

Il barman e il trucco del drappo rosso: ecco quando serve

Il barman lavora circondato da bottiglie e bicchieri, dunque soprattutto è a contatto con il vetro. Nel caso in cui dovesse infrangersi uno di questi accessori e supporti, il rimedio più semplice oltre che il più veloce è il trucco del drappo rosso (un rosso molto acceso). Questo colore è utilizzato per segnalare situazioni di pericolo e nel momento in cui dovesse verificarsi un simile incidente il barman dovrà stenderlo sulla vasca del ghiaccio (che è sempre posta in prossimità della zona di preparazione). Così facendo, ghiaccio pericoloso e cocci sarebbero separati e resterebbero al di sotto del drappo rosso.

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